sabato 18 luglio 2009

ABBONAMENTI

 
E' partita la campagna abbonamenti per la stagione 2009/10. Potete trovare qualsiasi modalità o agevolazione sul sito del Calcio Padova, perciò non starò qui a ripetere cose già dette...
Tuttavia mi sembra il caso di sottolineare una cosa: subito dopo la promozione in serie B la giunta comunale di Padova (adducendo il fatto che "non ci sono soldi per la costruzione di una curva a bordo campo!") aveva bocciato l'idea della costruzione di una curva a bordo campo, proponendo fra l'altro di chiudere la Sud attuale posizionando dei pannelli fra le tribune est ed ovest. A quanto pare quest'operazione non sarà fatta, visto che nella campagna abbonamenti è prevista anche la Sud. Motivo di questa decisione? Pressioni da organi Neologisti o da un Comune preoccupato di dover giustificare una struttura che non piace a nessuno (come la Curva Sud attuale)?
Ad ogni modo, anche quest'anno il "settore ultras" dello Stadio Euganeo sarà la Tribuna Fattori, e pertanto mi sembra doveroso invitare tutti i ragazzi che vogliono fare il tifo attivamente per la squadra a spostarvi in Fattori. Non solo, ma approfitto dello spazio concessomi anche per lanciare un altro appello, più in generale, e non solo ai ragazzi interessati al tifo ma anche a quanti vanno allo stadio solo per vedersi una partita: non abbonatevi in Curva Sud! E' un settore vergognoso per una città ed una tifoseria come la nostra, sembra costruito apposta per offendere i tifosi! Da li non si riesce a fare il tifo e non si riesce a vedere la partita, vale la pena pagare per entrarci?
Mi rendo conto che non sarà facile raggiungere quest'obiettivo, ma credo sia già un ottimo risultato convogliare più persone possibili in altri settori dello stadio. Pertanto vi chiedo: NON ABBONATEVI IN CURVA SUD! BISOGNA FAR CAPIRE CON I FATTI CHE QUEL SETTORE NON VA BENE E CHE VA RISTUDIATO! COME? LASCIANDOLA DESERTA IL PIU' POSSIBILE!
Un grazie a chiunque si adopererà per diffondere il più possibile la voce... 

mercoledì 15 luglio 2009

COSA SAREBBE LOGICO PENSARE...


Tratto dal "Mattino di Padova" del 13 luglio 2009:


Gli aficionados dell’Euganeo la vorrebbero così. Una curva come Dio comanda, vicina alla porta, con gli spettatori appiccicati al campo come lo sono stati per 70 anni dentro il mitico Appiani. Per ora, purtroppo, resterà solo un fotomontaggio. Una curva così neanche la riconquistata serie B del Padova, tra i tanti miracoli dell’estate, riuscirà difatti a farla realizzare. Invocazione inutile, quella del popolo tifoso. Inutile come la petizione on- line di questi ultimi mesi, che pure ha raccolto centinaia di adesioni (meno comunque delle 1.500 firme per salvare l’Appiani). Anni fa i tifosi della Sud invocavano una tettoia. «La faccio io», disse Jens Bernhardsson, lo svedesone volante socio di Cestaro, prima di tornarsene di corsa nel suo paese. Ma soprattutto, i tifosi, non capiscono i «no» opposti dal Comune. Perché dire che è un problema di soldi, se se ne trovano invece (per esempio) per abbattere l’Appiani? E perché tirare in ballo l’intoccabilità della pista di atletica dove fanno un meeting all’anno, visto a Cagliari e Siena (e a Mantova dove c’era di mezzo il velodromo) la curva l’hanno fatta lo stesso? Soldi. Ma è poi solo una questione di soldi o di sacralità dell’atletica? Da Palazzo Moroni, Claudio Sinigaglia assicura di no. «No, è che una curva così, in tubi metallici, non sistema nulla - spiega l’assessore allo Sport, fresco di riconferma - Sarebbe solo un corpo estraneo. A parte i mille problemi di sicurezza che pone, diventa ridicolo. E anche poco efficace» (la domanda sorge spontanea: in tutti quegli stadi in cui hanno costruito delle strutture metalliche, in tubi appunto, comprese città che militano in serie A come Cagliari o Siena, non esistevano problemi di sicurezza? La sicurezza esiste solo a Padova quando è ora di tappare la bocca alla tifoseria?). Anche al Padova, che pure con una curva così ne avrebbe sicuramente da guadagnarci in termini di punti in classifica («Appiani e Menti insegnano», ammette Gianluca Sottovia), non sembrano farsene una ragione impellente. «Non è mancanza di volontà, anzi - allarga le braccia il direttore generale - Ci rendiamo conto delle esigenze dei nostri tifosi. E’ chiaro che anche a noi piacerebbe giocare in uno stadio costruito per il calcio, e quindi diverso dal nostro. Però lo stadio è questo. E’ la nostra casa. Noi vogliamo migliorarlo, ma un conto sono i sogni, un altro la realtà». Il futuro. Niente curva, dunque. Per ora. In futuro non è detto. Sinigaglia, per esempio, che a denti stretti adesso ammette che l’Euganeo non piace neanche a lui («Mai detto che va bene così»), continua a essere possibilista come lo era per l’Europeo 2012: «Vogliamo migliorare lo stadio? Fra qualche anno potremmo completarlo, avvicinarlo alle tribune e magari rinunciamo alla pista. Si tratta solo di aspettare l’occasione. Oggi non ha senso» (Ma come? Prima bisognava aspettare il Padova in B ed oggi che il Padova è in B non ha senso?). Così pure il Padova, a cui non sfuggono i possibili effetti della legge sulla privatizzazione degli stadi, la Crimi, che passerà nei prossimi giorni al vaglio della Lega calcio. «E’ una legge - sottolinea Sottovia - che darebbe la possibilità di creare aree attrezzate, investimenti immobiliari, insomma di rendere patrimoniali le società di calcio. Quella sì che potrà dare segnali importanti» (Siamo sicuri che la privatizzazione degli stadi sia una soluzione applicabile in Italia? Perchè mi pare che in Premier League, tanto per fare un'esempio, metà buona delle squadre non ci stia troppo dentro con i costi... Ed in Italia abbiamo l'esempio della Reggiana, fallita proprio perchè non riusciva a star dietro allo stadio privato... Io non escludo nessuna soluzione a priori... Ma abbiamo osservato bene pro e contro?). Ispezione. Il bello è che mentre si discute curva sì-curva no, sull’Euganeo potrebbe arrivare un’altra mazzata. Quale? Quella dell’Osservatorio. Proprio oggi è prevista difatti l’ispezione allo stadio da parte dei responsabili del Viminale, per vedere se l’Euganeo rispetta tutte le vecchie e nuove normative di serie B. Una volta presa nota, ne parleranno con il Comune e diranno cosa serve. Gli interventi da fare potrebbero essere più d’uno. Nel caso fossero tanti, e quindi i soldi da spendere fossero uno sproposito (solo l’anno scorso l’adeguamento con i tornelli costò circa 800 mila euro), potrebbe essere a rischio addirittura l’attuale capienza di 17.700 spettatori. Hai voglia di pensare alla curva.

Noi comunque continuiamo a segnare tutto. Nero su bianco. Bisogna avere la memoria lunga su queste cose...

domenica 12 luglio 2009

PROMESSE ELETTORALI

DEDICATO A QUANTI HANNO LA MEMORIA LUNGA: LE PAROLE DI CLAUDIO SINIGAGLIA IL 23 LUGLIO 2006, PUBBLICATE SUL "MATTINO" DI PADOVA

Vicesindaco Claudio Sinigaglia, ha sentito? Sembra proprio che la città di Padova sia riuscita a ottenere l’assegnazione dei campionati italiani di atletica del 2007. Il che significa che occorrerà rimettere mano alla pista dello stadio Euganeo, ormai deteriorata... «Bisognerà rifare la copertura - la risposta del numero due di Palazzo Moroni - operando su uno strato di due millimetri del manto. Ma siamo già d’accordo con la Mondo, ditta specializzata per questo tipo di lavori». Si sa quale sarà il costo dell’intervento? «Trentamila euro. Una spesa relativamente modesta, slegata dall’investimento di un milione di euro della fondazione Cariparo per la rimessa a nuovo dello stadio Colbachini, all’Arcella». Come pensa reagiranno i tifosi del Calcio Padova, da sempre critici verso la pista, che allontana il rettangolo di gioco dalle tribune? «Non potranno che prenderla bene. Anzi credo che diranno “finalmente viene utilizzata di più”». Non crede che invece possano lamentarsi per i soldi spesi per l’atletica e non per ristrutturare lo stadio, avvicinando le tribune al campo? «E’ un collegamento sbagliato. La pista può essere rimessa a posto con una spesa limitata, senza intervenire sulla struttura degli impianti, cosa che costerebbe molto di più. Poi, se il Padova effettivamente sarà promosso in serie B e se ci sarà tanta gente che viene allo stadio, vedremo di andare incontro alle esigenze dei tifosi, ma per il momento l’impianto che abbiamo basta e avanza. E se ci stiamo impegnando per l’atletica è perché, quella che si presenta con l’assegnazione dei campionati italiani 2007, è una grande occasione per l’intera città». Veramente, come avrà sentito, l’assegnazione dei tricolori è subordinata a un ricongiungimento delle posizioni di Assindustria e Federatletica veneta, che si sono proposti per l’organizzazione. In sostanza la Fidal nazionale ha detto: assegniamo i campionati a Padova ma voi dovete mettervi d’accordo... «Sono convinto che tutto si risolverà per il meglio. Da parte mia sono disponibile ad assumere qualsiasi ruolo all’interno del comitato organizzatore. Ci stiamo già occupando anche di problemi specifici, come quello relativo al lancio del martello, gara che, all’interno del meeting internazionale, si fa al Colbachini e non all’Euganeo, che non ha l’attrezzatura adatta. Faremo arrivare una gabbia apposita da Roma per permettere lo svolgimento di questa gara. Ci stiamo impegnando alla grande». - Diego Zilio


martedì 7 luglio 2009

SINIGAGLIA: "LA CURVA? FRA QUALCHE ANNO...."


Tratto da "Il Mattino di Padova" del 3 luglio 2009:

Ieri l’assessore allo sport Claudio Sinigaglia ha avuto un incontro in Questura per valutare la situazione dello stadio Euganeo in vista del prossimo campionato di serei B. «Il primo intervento dev’essere quello di sistemazione dei tornelli d’ingresso della Fattori», ha spiegato l’assessore al termine dell’incontro, a cui non ha partecipato la società del calcio Padova. «Per il resto abbiamo fatto delle valutazioni sull’ipotesi di apertura del secondo anello sopra la tribuna stampa. Ammesso che l’operazione venga fatta, non sarà prima dell’inizio di questo campionato». Un cenno ai costi da affrontare l’assessore l’ha fatto: «Parlerò con il calcio Padova perchè in altre città le società hanno contribuito economicamente all’adeguamento della struttura. Ma avremo modo di incontrarci nei prossimi giorni, è imminente una visita della Lega». Sulla curva: «Non si può fare adesso, semmai fra qualche anno si potrà pensare ad una ampia ristrutturazione dello stadio». Per quel che riguarda l’Euganeo, interventi particolari non sembra siano al momento necessari. «Dobbiamo capire cosa fare con i parcheggi», continua l’assessore, «abbiamo già trovato un accordo con il proprietario del terreno dietro la Sud da adattare per posti auto. Ci sono problemi per l’ingresso delle auto al parcheggio, il flusso dei veicoli è lento. Parleremo con la cooperativa che lo gestisce: si potrebbero effettuare pagamenti all’uscita».

Piano piano, tutti si stanno rendendo conto che l'Euganeo con questa struttura non ci può stare... Ma "fra qualche anno" cosa significa?

domenica 5 luglio 2009

COME E' NATO L'EUGANEO


Partiamo dalla base: chi e perchè ha creato lo stadio Euganeo? La parola a Guido Zavatta, 63 anni, architetto torinese, che in un'intervista al Mattino datata 15 maggio 2008 e ripresa in seguito da "La Padova Bene" ci spiega un bel pò di cose...

(...) L’architetto Guido Zavanella, 63 anni, torinese. Uno che ha firmato il Delle Alpi, la cittadella di Sportilia, gli stadi di Tunisi e Salò. Che ha progettato il nuovo stadio di Viareggio e quello del baseball in Nicaragua. E che non deve certo essere l’ultimo arrivato, se è vero che siede nelle Commissioni Impianti Sportivi di Lega e Figc (...)
(...) In fatto di stadi di calcio, come si può leggere sul suo stesso sito, la filosofia progettuale di Zavanella si riassume in quattro punti. In sostanza lo stadio deve essere: 1) bello; 2) integrato nel territorio; 3) accogliente; 4) vivibile sette giorni su sette. Bello e accogliente? Sarà sicuramente così per lo stadio della Juve e per tutti gli altri, ma non certo per l’Euganeo (...)
(...) “Guardi, io non rinnego niente, sarebbe troppo comodo – risponde Zavanella – Però basta che chiunque vada a vedere com’era il progetto commissionariato dal Consorzio ed approvato dal Comune di Padova. I disegni ed il plastico sono ancora li. Gli occhi li hanno tutti, no? (...)
(...) “Noi in Italia abbiamo la memoria corta – Spiega l’architetto – Ci dimentichiamo per esempio che la legge 65 che finanziava gli impianti del calcioi in previsione dei Mondiali del ’90 aveva come suo fondamento il fatto che doveva finanziare gli stadi “polivalenti”. Secondo ci si dimentica anche che il presidente della Federazione di atletica era Primo Nebiolo, poi anche presidente della Iaaf, il quale impose, e sottolineo impose, che la polivalenza fosse interpretata nel segno di calcio e atletica. Tant’è che tutti gli stadi costruiti con i mondiali (Torino, Bari, Udine, Trieste no, ma quello fu un caso particolare perchè era stato fatto da un’azienda pubblica) avevano la pista. Terzo, ci si dimentica che a imporre le piste furono alla fine il Parlamento e la commissione sportiva. Quarto, ci si dimentica che a Padova c’era, e c’è tuttora, una potentissima società di atletica (L’ASSINDUSTRIA SPORT) rappresentata all’interno della commissione, che approvò il progetto e CI FECE RISPETTARE LE DISTANZE MASSIME ANCHE DALLE PEDANE DEL TRIPLO E DEL SALTO CON L’ASTA (...)
(...) Neanche minime: massime. “Si, massime nella distanza fra le tribune e la linea del fallo laterale. Vado a memoria: erano 6 o 8 metri dalla pista più esterna”. E questi erano precisi vincoli progettuali. Dunque non si poteva fare diversamente? “certo. C’erano vincoli progettuali imposti dalla normativa di allora, per consentire l’utilizzo della pista di atletica in manifestazioni nazionali e internazionali. Dovevano esserci i rapporti nella distanza campo-pubblico rispettati. Io faccio calcio da tanti anni, sono nella Commissione impianti sportivi della Lega e della Figc, e quindi non faccio uno stadio perchè la gente dentro ci stia male. Le differenze dal progetto, ripeto, basta vederle. C’era un budget ed all’interno di quello si è dovuto operare, tant’è che lo stadio venne costruito in tre stralci: prima le tribune, poi le coperture, ed infine le curve, che all’inizio erano solo due terrapieni. Io non sconfesso, ma bisogna ricordarsi tutto” (...)
(...) Se dovesse rimetterci mano, lei che farebbe? “Dividiamo il problema in due: come architetto e come tifoso di calcio. Come architetto dico che noi abbiamo una struttura molto importante come volumetria sottoutilizzata dal pubblico. Mi piacerebbe che fosse sfruttato sette giorni su sette, da molta più gente di quella che va a vedere le partite. Credo che con un pò di fantasia e qualche investimento (la Juve per esempio ha anche l’attorno dello stadio, parcheggi da 5-6000 posti) potrebbe essere sfruttato. Non dico dal comune, ma da Centri Commerciali privati. È un volume che ha visibilità importante”. Ma perchè uno all’Euganeo dovrebbe andarci: non è mica un posto bello per far spese? “Mah, gli otulet sono a decine di chilometri dalle città, eppure si riempiono e sono sempre pieni.”
(...) E come tifoso che suggerisce? “L’unica soluzione è utilizzare il volume delle curve che ci sono per attività che ci inventiamo (che so? Una zona fitness, un centro commerciale) E FARE DELLE NUOVE CURVE PIU’ VICINE AL CAMPO CON STRUTTURE LEGGERE, METALLICHE. COSI’ NON SI BUTTA VIA IL VOLUME DELLA NORD E DELLA SUD. Dai quattrini che si recuperano si possono fare gratis le nuove strutture e dare vita a una parte di stadio che ora non ne ha. Con poche e piccole modifiche si può.


Perchè allora non pensarci seriamente?

sabato 4 luglio 2009

UNO STADIO PER PADOVA

Questo spazio nasce dalla volontà di dare voce al disagio di una piazza e di un’intera tifoseria per quello che dovrebbe essere il proprio habitat naturale, invece è solo una palla al piede della quale tutti volendo e potendo si sarebbero già sbarazzati più che volentieri. Stiamo parlando dello stadio Euganeo di Padova. Impianto di recente costruzione (la sua inaugurazione risale al 1994) edificato su un progetto ormai obsoleto e scartato da più città. Il Calcio Padova ed i suoi tifosi sono stati costretti ad emigrare nel nuovo stadio sito in zona Padova Ovest in concomitanza con la promozione in serie A, e da allora sono sempre stati problemi, uno dietro l’altro. Vuoi per la struttura (semplicemente assurda, con le tribune disposte a quadrilatero attorno alla pista d’atletica e lontane centinaia di metri dal campo di gioco), vuoi per la qualità dell’impianto (è recente il ricordo delle infiltrazioni d’acqua che si formavano negli uffici nelle giornate di pioggia fino a pochi anni fa). La tifoseria e l’intera città sono ormai rassegnate al fatto che l’Euganeo è lo stadio di Padova e che questo bisogna tenersi, tuttavia nel corso degli anni non hanno mai smesso di chiedere di apportare delle migliorie all’impianto, per renderlo quanto meno un’impianto per il Calcio e non per l’atletica leggera, per renderlo più simile a uno stadio e non ad una cattedrale nel deserto quale egli tutt’oggi è. Tutto queste richieste purtroppo sono sempre cadute nel vuoto, per la miopia delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel corso degli anni.
Bene, questo sito si propone di fare ciò: dare voce e visibilità al disagio della tifoseria biancoscudata e fare in modo che sempre più gente apra gli occhi sull’effettivo utilizzo di un impianto che alla comunità è venuto a costare nel corso degli anni qualcosa come 60 milioni di euro (e non è ancora completo!!!). Qui dentro raccoglieremo tutto ciò che è l’Euganeo ed il disagio che si porta dietro, che chi vive lo stadio tutto l’anno prova sulla propria pelle. Contemporaneamente ci siamo attivati per una raccolta di firme su un tema strettamente legato allo stadio Euganeo, e molto sentito dalla tifoseria: l’avvicinamento della curva al campo! Ringraziamo fin da adesso tutti coloro che collaboreranno con noi a questo progetto, contattandoci all’indirizzo mail: unostadioperpadova@live.it
Uno Stadio per Padova – lo staff